La sartoria italiana ha avuto la sua più grande svolta dopo la seconda guerra mondiale, quando per risanare il Paese, il popolo ha reagito rimboccandosi le maniche dando vita a nuovi e vecchi settori dell’industria con creatività, pazienza e forza di volontà.
Sono stati anni di rinascita in cui la moda ha affermato il proprio prestigio nel mondo attraverso le industrie e gli atelier.
Subito è diventato un mercato appetibile anche per l’estero e in poco tempo la sartoria italiana ha iniziato a distinguersi per l’alta qualità, non solo dei tessuti ma anche per la straordinaria manifattura.
Così negli anni ’80 l’Italia è riuscita a raggiungere un obiettivo importante, ovvero ha ottenuto una propria etichetta: quella del made in Italy, che ancora oggi è segno indistinguibile di genialità, lusso e classe.
Quello del sarto è un lavoro fatto di precisione, creatività e manualità. Un lavoro meticoloso che dev’essere in grado di soddisfare a pieno le richieste del mercato e del cliente. Un lavoro che, purtroppo, col passare del tempo non interessa più agli italiani.
È sempre più difficile trovare sarti italiani, che lavorano con passione, per tradizione; cucire è un’arte ormai automatizzata e chi si dedica a questo mestiere in maniera artigianale è un vero e proprio artista.
Rare e preziose, come diamanti, sono le nostre sarte italiane di fiducia.
La sartoria Rosalba, nata nel 1981 a Talamona, in Valtellina, è un luogo magico dove le tecniche sartoriali artigianali della più pura tradizione italiana prendono vita; un posto in cui ago e filo sono sempre stati di casa, in cui si apprendono e si tramandano di generazione in generazione i mille segreti dell’arte del cucito.
Per Roxana Pansino il made in italy è tutto: con i suoi capi di alta moda vuole riportare alla luce un’arte italiana di grande valore, che distingue il nostro Paese da tutto il mondo.
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